Da qui al 2040 l’aspettativa di vita salirà a 88 anni per gli uomini e a 92 per le donne, con un sensibile incremento rispetto al dato attuale, pari a 84 anni per gli uomini e 88 per le donne. E la longevità di chi percepisce una rendita pensionistica resterà superiore alla media generale dell’intera popolazione. Sono i dati più significativi emersi dallo studio “La mortalità dei percettori di rendita in Italia”, presentato a Roma dal Consiglio nazionale e dall’Ordine nazionale degli Attuari.
Dai dati Istat 2012 emerge che la speranza di vita si è allungata a 79 anni per gli uomini e a 84,1 per le donne, un dato che fa dell’Italia uno dei primi Paesi al mondo per longevità della popolazione. Un fenomeno che, portando all’invecchiamento, incide sull’economia e sul welfare. Nello studio viene anche analizzata l’evoluzione della speranza di vita nel periodo 1980-2009 per dipendenti pubblici e privati, lavoratori autonomi, medici, avvocati e lavoratori dello spettacolo e dello sport. “Proponiamo che lo studio – ha affermato Giampaolo Crenca, presidente del Consiglio nazionale Attuari – venga sistematicamente e periodicamente aggiornato per diventare un avvenimento ricorrente nel settore previdenziale, riconosciuto dal Governo, allargandone ancora i partecipanti e coinvolgendo anche istituzioni quali la Ragioneria Generale dello Stato e l’Istat”.